Grazie per questo bellissimo scritto.
Due angeli
Un piccolo angelo, ad ali spiegate, planò dolcemente sulla terra. Faceva freddo, ma la contentezza che aveva in cuore lo scaldava più del sole. Si sentiva colmo e felice perchè era toccato a lui, proprio a lui, l’incarico di trovare un bel regalo per il suo Signore che sarebbe nato sulla terra, dono di Dio all’umanità.
Lo voleva bello, immenso e speciale, quel regalo.. e già immaginava la gioia che avrebbe provato quando l'avrebbe porto al suo Signore Bambino nel giorno del suo Natale.
Spiccò il volo e dalla alla cima del monte dove lo avevano portato le sue piccole ma potenti ali, osservò le moltitudini di uomini, certo che tra loro, avrebbe trovato quel meglio che il divin nascituro amava.
Si riposò brevemente, radunò i pensieri, poi cominciò a scrutare ogni orizzonte.
Guardò a nord, ma non vi trovò niente di adatto.
Guardò a sud, senza esito.
Spostò lo sguardo ad est poi a ovest, ma non trovò nulla.
- Impossibile - si disse e si dispose ostinatamente a passare e ripassare ogni angolo della terra spostando le coordinate di osservazione e alzandosi ed abbassandosi in volo, più e più volte, per scrutare le punte più alte e più basse della terra.
Niente, i suoi voli furono infruttuosi. perchè nulla di quel che aveva visto era degno del suo Signore Bambino.
Si rabbuiò, sospirò pensieroso e decise di riposare. Ripresa nuova e speranzosa energia, si mise nuovamente alla ricerca e scandagliò ogni più piccolo anfratto della terra.
Mentre procedeva nella sua ostinata e vana ricerca, sentiva la tristezza impossessarsi del suo cuore e le piccole ali divenire pesanti... anche loro parevano dirgli quanto fosse inutile continuare la ricerca.
La sera lo trovò stremato: aveva guardato ovunque trovando solo guerre, devastazioni, odi, egoismi e smisurate avidità.
La visione di quel che era diventata la terra, gli divenne così tanto insopportabile che decise di non guardarla un attimo di più. Deluso ed affranto, distolse in fretta lo sguardo ma poi... un pensiero lo attraversò come lama: il suo Signore avrebbe sofferto ben più di lui nel sapere quel che accadeva sulla terra. Ed un altro pensiero ancora si aggiunse alle sue già gravi preoccupazioni: il suo Signore non avrebbe avuto nessun regalo quell’anno.
Oh, il suo dolore di piccolo angelo, che pur sentiva vivo e tagliente in petto, sarebbe stato ben poca cosa se confrontato con quello tremendo che avrebbe provato Lui, quell'anno.
Nel cuore gli scese una immensa e profonda tristezza e, infinitamente stanco ed angosciato, si lasciò cadere sul terreno, ripiegò le ali attorno al visetto e pianse.
Pianse a lungo di un pianto che pareva non dovesse smettere mai.
Pianse fino allo sfinimento finchè il sonno clemente lo vinse e si addormentò.
Lo svegliò un tocco leggero, alzò sorpreso lo sguardo e vide accanto a sé un vecchio angelo.
- Che fai - gli disse con tono burbero ma con un sorriso che sminuiva la durezza delle parole - dormi, invece di preparare il dono per il Divino? -
- Oh, tu non sai - disse l'angiolino scattando in piedi - tu non sai quanto ho cercato, quanto ho volato di terra in terra... ho arato con le ali il cielo e frugato in ogni luogo ma.. inutilmente. Nulla, non c'è nulla di buono da offrire al nostro Bambinello e lui ne patirà terribilmente. -
Mentre parlava, raccontando con foga delle sue ricerche, gli occhi si riempirono nuovamente di lacrime che, orgogliosamente, trattenne.
- Non è possibile - disse l'antico angelo - non scoraggiarti, sei alla tua prima esperienza e devi abituare il tuo sguardo.. vieni con me, cercheremo insieme. –
- Quel che mi avevano raccontato della terra, non esiste più - insistette con voce tremula il piccolo angelo - tu non lo sai perchè sei appena arrivato dal cielo e... -
Il grande angelo tacque, gli rivolse uno sguardo penetrante e, presolo per mano, lo fece rialzare dolcemente portandolo in volo a scrutare nuovamente il mondo.
- Che ti dicevo? Le vedi? Vedi le guerre, le violenze, le sopraffazioni? Le ho guardate per ore ed ore – insistette l’angioletto che fremeva affranto, con la breve speranza che si spegneva nuovamente in cuore.
- Anche la vista va allenata – disse con voce paternamente calma il grande angelo tenendo stretta nella sua vecchia mano quella tenera e piccina.
- Chiudi gli occhi e guarda. Guarda anche con il cuore perchè la sua vista è speciale. -
Il piccolo angelo, obbediente, chiuse gli occhi e pur se le lacrime fremevano dietro le palpebre chiuse, si dispose a fare come diceva il vecchio angelo.
Pian piano si calmò sentendo la fiducia, quella che solo i piccoli sanno provare, riempirgli il cuore.
Nel silenzio profondo, cominciarono ad arrivargli a frotte sensazioni meravigliose. Sì, arrivavano proprio dalla terra e giungevano così forti da annullare il clangore delle armi e lo stridio dei sentimenti cattivi.
Respirò a fondo, sorrise stupito e s’inebriò di tutto quel che il mondo gli trasmetteva.
- Vedi? – disse il vecchio osservandolo con un sorriso negli occhi – Ricordati sempre di non fermare il tuo sguardo a ciò che gli occhi mostrano. Oltre c'è ben altro. -
L’angioletto era felice, felice, felice e così colmo d’entusiasmo che, ancora una volta, gli occhi si riempirono del pianto che, questa volta, non riuscì a trattenere.
Le sue lacrime caddero a terra ma non inzupparono il terreno perchè subito si trasformarono in perle luminose.
- Cosa sceglierò per il nostro Bambino? - chiese fremente di gioia per la tanta abbondanza che vedeva. -
- Porta quelle – disse il vecchio additando le lucenti lacrime – A Lui piaceranno.
Questa volta l'angiolino non perse tempo a discutere, si chinò, raccolse in fretta le perle che ripose in una tasca del suo abito, insinuò la sua piccola mano in quella sicura del vecchio angelo e volò via con lui.. ali veloci nella notte.
La mezzanotte stava per scoccare. La neve, che lieve stava imbiancando le cime dei campanili, s'infittì e i due angeli si confusero ben presto con gli stracci candidi che scendevano silenziosi e leggeri.
Al primo rintocco delle campane, e per un solo prezioso attimo, in ogni cuore di questo mondo, fu silenzio, gioia e PACE.
© Sari
Due angeli
Un piccolo angelo, ad ali spiegate, planò dolcemente sulla terra. Faceva freddo, ma la contentezza che aveva in cuore lo scaldava più del sole. Si sentiva colmo e felice perchè era toccato a lui, proprio a lui, l’incarico di trovare un bel regalo per il suo Signore che sarebbe nato sulla terra, dono di Dio all’umanità.
Lo voleva bello, immenso e speciale, quel regalo.. e già immaginava la gioia che avrebbe provato quando l'avrebbe porto al suo Signore Bambino nel giorno del suo Natale.
Spiccò il volo e dalla alla cima del monte dove lo avevano portato le sue piccole ma potenti ali, osservò le moltitudini di uomini, certo che tra loro, avrebbe trovato quel meglio che il divin nascituro amava.
Si riposò brevemente, radunò i pensieri, poi cominciò a scrutare ogni orizzonte.
Guardò a nord, ma non vi trovò niente di adatto.
Guardò a sud, senza esito.
Spostò lo sguardo ad est poi a ovest, ma non trovò nulla.
- Impossibile - si disse e si dispose ostinatamente a passare e ripassare ogni angolo della terra spostando le coordinate di osservazione e alzandosi ed abbassandosi in volo, più e più volte, per scrutare le punte più alte e più basse della terra.
Niente, i suoi voli furono infruttuosi. perchè nulla di quel che aveva visto era degno del suo Signore Bambino.
Si rabbuiò, sospirò pensieroso e decise di riposare. Ripresa nuova e speranzosa energia, si mise nuovamente alla ricerca e scandagliò ogni più piccolo anfratto della terra.
Mentre procedeva nella sua ostinata e vana ricerca, sentiva la tristezza impossessarsi del suo cuore e le piccole ali divenire pesanti... anche loro parevano dirgli quanto fosse inutile continuare la ricerca.
La sera lo trovò stremato: aveva guardato ovunque trovando solo guerre, devastazioni, odi, egoismi e smisurate avidità.
La visione di quel che era diventata la terra, gli divenne così tanto insopportabile che decise di non guardarla un attimo di più. Deluso ed affranto, distolse in fretta lo sguardo ma poi... un pensiero lo attraversò come lama: il suo Signore avrebbe sofferto ben più di lui nel sapere quel che accadeva sulla terra. Ed un altro pensiero ancora si aggiunse alle sue già gravi preoccupazioni: il suo Signore non avrebbe avuto nessun regalo quell’anno.
Oh, il suo dolore di piccolo angelo, che pur sentiva vivo e tagliente in petto, sarebbe stato ben poca cosa se confrontato con quello tremendo che avrebbe provato Lui, quell'anno.
Nel cuore gli scese una immensa e profonda tristezza e, infinitamente stanco ed angosciato, si lasciò cadere sul terreno, ripiegò le ali attorno al visetto e pianse.
Pianse a lungo di un pianto che pareva non dovesse smettere mai.
Pianse fino allo sfinimento finchè il sonno clemente lo vinse e si addormentò.
Lo svegliò un tocco leggero, alzò sorpreso lo sguardo e vide accanto a sé un vecchio angelo.
- Che fai - gli disse con tono burbero ma con un sorriso che sminuiva la durezza delle parole - dormi, invece di preparare il dono per il Divino? -
- Oh, tu non sai - disse l'angiolino scattando in piedi - tu non sai quanto ho cercato, quanto ho volato di terra in terra... ho arato con le ali il cielo e frugato in ogni luogo ma.. inutilmente. Nulla, non c'è nulla di buono da offrire al nostro Bambinello e lui ne patirà terribilmente. -
Mentre parlava, raccontando con foga delle sue ricerche, gli occhi si riempirono nuovamente di lacrime che, orgogliosamente, trattenne.
- Non è possibile - disse l'antico angelo - non scoraggiarti, sei alla tua prima esperienza e devi abituare il tuo sguardo.. vieni con me, cercheremo insieme. –
- Quel che mi avevano raccontato della terra, non esiste più - insistette con voce tremula il piccolo angelo - tu non lo sai perchè sei appena arrivato dal cielo e... -
Il grande angelo tacque, gli rivolse uno sguardo penetrante e, presolo per mano, lo fece rialzare dolcemente portandolo in volo a scrutare nuovamente il mondo.
- Che ti dicevo? Le vedi? Vedi le guerre, le violenze, le sopraffazioni? Le ho guardate per ore ed ore – insistette l’angioletto che fremeva affranto, con la breve speranza che si spegneva nuovamente in cuore.
- Anche la vista va allenata – disse con voce paternamente calma il grande angelo tenendo stretta nella sua vecchia mano quella tenera e piccina.
- Chiudi gli occhi e guarda. Guarda anche con il cuore perchè la sua vista è speciale. -
Il piccolo angelo, obbediente, chiuse gli occhi e pur se le lacrime fremevano dietro le palpebre chiuse, si dispose a fare come diceva il vecchio angelo.
Pian piano si calmò sentendo la fiducia, quella che solo i piccoli sanno provare, riempirgli il cuore.
Nel silenzio profondo, cominciarono ad arrivargli a frotte sensazioni meravigliose. Sì, arrivavano proprio dalla terra e giungevano così forti da annullare il clangore delle armi e lo stridio dei sentimenti cattivi.
Respirò a fondo, sorrise stupito e s’inebriò di tutto quel che il mondo gli trasmetteva.
- Vedi? – disse il vecchio osservandolo con un sorriso negli occhi – Ricordati sempre di non fermare il tuo sguardo a ciò che gli occhi mostrano. Oltre c'è ben altro. -
L’angioletto era felice, felice, felice e così colmo d’entusiasmo che, ancora una volta, gli occhi si riempirono del pianto che, questa volta, non riuscì a trattenere.
Le sue lacrime caddero a terra ma non inzupparono il terreno perchè subito si trasformarono in perle luminose.
- Cosa sceglierò per il nostro Bambino? - chiese fremente di gioia per la tanta abbondanza che vedeva. -
- Porta quelle – disse il vecchio additando le lucenti lacrime – A Lui piaceranno.
Questa volta l'angiolino non perse tempo a discutere, si chinò, raccolse in fretta le perle che ripose in una tasca del suo abito, insinuò la sua piccola mano in quella sicura del vecchio angelo e volò via con lui.. ali veloci nella notte.
La mezzanotte stava per scoccare. La neve, che lieve stava imbiancando le cime dei campanili, s'infittì e i due angeli si confusero ben presto con gli stracci candidi che scendevano silenziosi e leggeri.
Al primo rintocco delle campane, e per un solo prezioso attimo, in ogni cuore di questo mondo, fu silenzio, gioia e PACE.
© Sari
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